PERNIGOTTI: Al Mise presentata offerta di Witor’s. La vertenza continua

mercoledì 11 Maggio 2022 / Focus

Prosegue la vertenza Pernigotti, a rischio la sopravvivenza dello storico stabilimento di Novi. Prioritario in questa fase individuare un soggetto disposto a rilevare la società e al contempo a garantire la continuità occupazionale attraverso un solido piano di rilancio del marchio e dei prodotti. Negli ultimi mesi si sono svolti diversi incontri presso il MISE tra Organizzazioni Sindacali, Società ed istituzioni al fine di individuare possibili soluzioni.

L’ultimo incontro si è tenuto ieri (10 maggio 2022); di seguito il comunicato stampa unitario a firma delle tre sigle sindacali di Flai CGIL, Fai CISL e Uila UIL:

Si è svolto oggi al Ministero dello Sviluppo Economico l’incontro relativo alla vertenza Pernigotti alla presenza di Flai Fai Uila, dei rappresentanti legali di Witor’s, dei legali di Pernigotti, del Coordinatore della struttura crisi di impresa del Mise, Luca Annibaletti, dei rappresentanti della Regione Piemonte e Lombardia e, in video collegamento, il sindaco di Novi Ligure.

Durante il confronto, Witor’s ha presentato un’offerta che comprende l’acquisto del marchio e investimenti finalizzati al ripristino dello stabilimento di Novi Ligure, a parziale ripresa delle produzioni. Tale operazione comporterebbe l’assunzione, in due diverse fasi, di circa 25 tra i lavoratori attualmente in forze alla Pernigotti.

Fai Flai e Uila, riservandosi un giudizio nel merito dell’offerta presentata, hanno chiesto alla Witor’s di farsi carico di tutti e 57 i lavoratori dipendenti del Gruppo Pernigotti, proposta al momento rifiutata.

 La vertenza rimane quindi aperta, in attesa di ulteriori verifiche sia da parte di Pernigotti che di Witor’s, che devono necessariamente essere svolte prima della scadenza della cassa integrazione, prevista per il prossimo 30 giugno.

Commenta Enzo Medicina, Segretario Fai Cisl Alessandria-Asti: “Per noi i punti fermi rimangono la garanzia occupazionale e la territorialità. Vanno salvaguardati i posti  di lavoro di tutti i 57 dipendenti ed il Made in Italy con le produzioni che devono proseguire nello stabilimento di viale Rimembranza a Novi. Dai prossimi incontri ci aspettiamo maggiori certezze”

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