“Fermiamo la scia di sangue”: l’Assemblea regionale Cisl su salute e sicurezza

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“Fermiamo la scia di sangue”: l’Assemblea regionale Cisl su salute e sicurezza

Il segretario regionale Caretti: “Importante parlare di sicurezza sul lavoro anche quando non ci scappa il morto”. Il segretario confederale Pirulli “Il nostro decalogo punta a rafforzare le normative e la contrattazione”

 Secondo i dati elaborati da Cisl Piemonte con applicativo della Consulta Interassociativa Italiana per la Prevenzione, le denunce di infortunio totali in Piemonte sono passate da 46.623 del 2022 a 35.277 del 2023 con una riduzione del 24 %. Tale diminuzione, come si nota dai dati disaggregati per comparto, riguarda sostanzialmente la Pubblica amministrazione e la Sanità, in relazione alla conclusione della pandemia da COVID 19; il settore manifatturiero e le costruzioni evidenziano invece un incremento rispettivamente del 1,9 % e del 5,4 %.

Denunce Infortuni mortali 

Sempre nel periodo 2022-2023 le denunce di infortunio mortale sono passate da 93 a 75, con una riduzione del 23,5 %. Tale diminuzione è dovuta sostanzialmente alla riduzione degli eventi mortali in itinere che passano da 30 a 14. Gli infortuni mortali in occasione di lavoro rimangono sostanzialmente invariati, passando da 63 a 61 con un incremento della frazione degli eventi in occasione di lavoro senza l’utilizzo di mezzi di trasporto che passano da 45 a 50. I comparti più interessati dagli infortuni mortali continuano ad essere il settore costruzioni e trasporto-magazzinaggio (logistica), come già evidenziato dall’ultimo report 2014-15 del Sistema di Sorveglianza degli Infortuni Mortali della Regione Piemonte. Si segnala un importante incremento da 3 a 6 eventi mortali nel settore commercio che andrebbe approfondito.

Denunce Malattie professionali 

Le denunce di malattia professionale, sempre nel periodo 2022-2023, sono passate da 1.305 a 1.528 con un aumento del 17%. Significativo è l’incremento delle denunce di tumori di origine professionale che passano da 158 a 221, con un aumento delle denunce di tumori del polmone del 165 % passando da 23 a 53 e dei tumori della cute che passano da 3 a 15. Tali risultati sono un chiaro indicatore che le campagne di sensibilizzazione per l’emersione dei tumori professionali iniziano a dare i loro frutti concreti.

“Quella che all’apparenza potrebbe sembrare una buona notizia – dichiara Luca Caretti, segretario generale Cisl Piemonte -, e cioè che il numero dei morti in Piemonte nel 2023 rispetto al 2022 risulti sostanzialmente stabile (da 63 a 61), è in realtà una cattiva notizia perché vuol dire che il fenomeno non è stato per nulla scalfito. Si continua a morire sul lavoro, nonostante le campagne di prevenzione e di sensibilizzazione, le battaglie portate avanti dal sindacato e gli interventi legislativi messi in campo dai vari governi che si sono succeduti negli anni. Ed è sbagliato parlare di questo problema solo quando ci scappa il morto o avvengono tragedie come quelle di Brandizzo, di via Genova e in passato della ThyssenKrupp, proprio qui a Torino, eventi drammatici che hanno segnato per sempre la storia di questa città e della regione. Abbiamo scelto, come Cisl, di discutere ancora una volta del tema sicurezza, riunendo in un’assemblea regionale, i nostri dirigenti, delegati e rappresentati della sicurezza nei luoghi di lavoro per tenere alta l’attenzione e per illustrare le nostre proposte. Il Documento strategico 2024-2026 per la tutela della Salute e Sicurezza negli ambienti di lavoro’, approvato a dicembre dello scorso anno dalla Giunta regionale, con una dotazione finanziaria di 14 milioni di euro e destinato al potenziamento delle attività degli Spresal, e ora già in fase di attuazione nelle Asl piemontesi, rappresenta un primo passo per cercare di invertire la rotta”.

Per Mattia Pirulli, segretario confederale Cisl:  “Torino è una tappa importante della nostra mobilitazione nazionale sul tema della salute e sicurezza nei posti di lavoro. La Cisl ha messo a punto un decalogo che punta a rafforzare le normative con la concertazione e a garantire la loro applicazione con la contrattazione. Il nostro obiettivo è un patto che unisca governo, sindacati e imprese su una strategia nazionale condivisa. Tra le nostre proposte recepite in parte dal governo nell’ultimo incontro a Palazzo Chigi segnalo l’incremento di controlli e ispezioni sui luoghi di lavoro, accompagnato da un ulteriore potenziamento del contingente di ispettori e tecnici della prevenzione, e l’introduzione di una patente a punti che qualifichi le imprese. Continuiamo a chiedere, tra l’altro, all’esecutivo di poter attingere risorse dagli avanzi di bilancio dell’Inail per investimenti strutturali in tema di prevenzione, ricerca e innovazione e l’avvio di un grande piano di formazione. Le risorse impegnate in sicurezza devono essere considerate degli investimenti e non dei costi perché se da un lato mettono al riparo le persone che lavorano, dall’altro rendono più competitivo il nostro sistema produttivo”.

Rocco Zagaria

IN ALLEGATO LA RASSEGNA STAMPA SULL’ASSEMBLEA REGIONALE SU SALUTE E SICCUREZZA DEL 13 MARZO A TORINO

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